L’iperuricemia è una condizione caratterizzata da un eccesso di acido urico (principale catabolita delle purine) nel sangue in quanto alcuni soggetti hanno carenze congenite di enzimi coinvolti nelle vie di interconversione, recupero e degradazione delle purine. In questo caso vengono sintetizzate molte più purine del necessario e l’organismo non riesce a smaltirle con sufficiente velocità. L’iperuricemia può scatenare una condizione artritica chiamata gotta, caratterizzata da un aumento di acido urico nei liquidi biologici.

Si considera iperuricemico il soggetto che, dopo 5 giorni di dieta ipopurinica e senza assunzione di farmaci che influiscono sull’uricemia (vitamina C, vitamina PP, salicilici, diuretici), presenta valori di acido urico nel sangue superiori a:

7 mg/dl se uomo

6,5 mg/dl se donna

 Superati i 9 mg il rischio gotta diventa elevato e si procede con la somministrazione di farmaci specifici

 In presenza di gotta o iperuricemia bisogna considerare che:

  1. una dieta ricca di carboidrati complessi (amido) favorisce l’escrezione di acido urico
  2. una dieta ricca di lipidi e fruttosio favorisce la ritenzione di acido urico.

 

Molti dei soggetti con iperuricemia presentano una tendenza ereditaria a produrre grandi quantità di acido urico, mentre è raro che la gotta sia causata dal solo consumo di alimenti ricchi di purine in assenza di predisposizione genetica. Ciò non toglie che in caso di gotta ed iperuricemia sia comunque importante:

  • limitare il consumo di alimenti ricchi di purine;
  • seguire una dieta sobria (un tempo la gotta era definita la “malattia dei ricchi” in quanto tipicamente associata agli eccessi alimentari);
  • bere liquidi in abbondanza, almeno 2/3 litri al giorno, specialmente se fa caldo (la disidratazione eleva il rischio di attacchi gottosi); l’acqua in abbondanza può prevenire i calcoli renali; anche gli infusi d’erbe possono essere una buona soluzione per aumentare il consumo di liquidi;
  • cercare di ridurre il peso corporeo, se in eccceso, evitando comunque diete eccessivamente restrittive; le persone in sovrappeso, specie se con grasso concentrato a livello addominale, sono più esposte al rischio gotta;
  • limitare o eliminare il consumo di alcool; la birra è particolarmente sconsigliabile perché ha un alto contenuto di purine rispetto al vino e agli altri alcolici;
  • evitare il fruttosio come dolcificante e frutta zuccherina poiché aumenta la ritenzione di acido urico;

Attenzione! Non possono mancare almeno due o tre porzioni di pesce ricco di omega-tre alla settimana (evitando le specie ad alto contenuto di purine); questi acidi grassi, infatti, contribuiscono a modulare lo stato infiammatorio dell’organismo, riducendo l’incidenza delle malattie infiammatorie.

L’alimentazione dovrebbe essere all’insegna della moderazione calorica, in modo da evitare, per quanto possibile, abbuffate ed eccessi. La riduzione graduale del peso superfluo sembra infatti apportate più benefici di un regime dietetico attento solo all’eliminazione dei cibi ricchi in purine.

Importante ricordare di nuovo che in caso di iperuricemia è molto importante assicurare all’organismo il giusto apporto di liquidi, quindi è necessario bere almeno 2 l di acqua il giorno. Anche gli infusi d’erbe a base di:

Alchechengi, Betulla, carciofo, cardo benedetto, Pungitopo, salice bianco, tè di giava, Pilosella, ortica.

possono essere una buona soluzione per aumentare l’apporto di liquidi con la dieta e favorire l’escrezione di acido urico in eccesso riducendo anche la pressione arteriosa.

 

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